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Giovanni Diodati Bible (1649)
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1
|Job 3:1|
DOPO questo, Giobbe aprì la sua bocca, e maledisse il suo giorno.
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2
|Job 3:2|
E prese a dire:
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3
|Job 3:3|
Possa perire il giorno nel quale io nacqui, E la notte che fu detto: Un maschio è nato.
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4
|Job 3:4|
Quel giorno sia tenebroso; Iddio non ne abbia cura da alto, E non risplenda la luce sopra esso.
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5
|Job 3:5|
Tenebre, ed ombra di morte rendanlo immondo; La nuvola dimori sopra esso; Queste cose rendanlo spaventevole, quali sono i giorni più acerbi.
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6
|Job 3:6|
Caligine ingombri quella notte; Non rallegrisi fra i giorni dell´anno, Non sia annoverata fra i mesi.
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7
|Job 3:7|
Ecco, quella notte sia solitaria, Non facciansi in essa canti alcuni.
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8
|Job 3:8|
Maledicanla coloro che maledicono i giorni, I quali son sempre apparecchiati a far nuovi lamenti.
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9
|Job 3:9|
Oscurinsi le stelle del suo vespro; Aspetti la luce, ma non ne venga alcuna, E non vegga le palpebre dell´alba;
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10
|Job 3:10|
Perciocchè non serrò gli usci del seno di mia madre, E non fece sì che gli occhi miei non vedessero l´affanno.
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