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Giovanni Diodati Bible (1649)
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1
|Job 6:1|
E GIOBBE rispose e disse:
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2
|Job 6:2|
Fosse pur lo sdegno mio ben pesato, E fosse parimente la mia calamità levata in una bilancia!
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3
|Job 6:3|
Perciocchè ora sarebbe trovata più pesante che la rena del mare; E però le mie parole vanno all´estremo.
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4
|Job 6:4|
Perchè le saette dell´Onnipotente sono dentro di me, E lo spirito mio ne beve il veleno; Gli spaventi di Dio sono ordinati in battaglia contro a me.
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5
|Job 6:5|
L´asino salvatico raglia egli presso all´erba? Il bue mugghia egli presso alla sua pastura?
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6
|Job 6:6|
Una cosa insipida si mangia ella senza sale? Evvi sapore nella chiara ch´è intorno al torlo dell´uovo?
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7
|Job 6:7|
Le cose che l´anima mia avrebbe ricusate pur di toccare Sono ora i miei dolorosi cibi.
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8
|Job 6:8|
Oh! venisse pur quel ch´io chieggio, e concedessemi Iddio quel ch´io aspetto!
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9
|Job 6:9|
E piacesse a Dio di tritarmi, Di sciorre la sua mano, e di disfarmi!
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10
|Job 6:10|
Questa sarebbe pure ancora la mia consolazione, Benchè io arda di dolore, e ch´egli non mi risparmi, Che io non ho nascoste le parole del Santo.
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