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Giovanni Diodati Bible (1649)
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9
|Job 2:9|
E la sua moglie gli disse: Ancora perseveri tu nella tua integrità? benedici Iddio, e muori.
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10
|Job 2:10|
Ma egli le disse: Tu parli come una d´infra le donne stolte; sì avremmo noi ricevuto da Dio il bene, e non riceveremmo il male? In tutto ciò Giobbe non peccò con le sue labbra.
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11
|Job 2:11|
OR tre amici di Giobbe: Elifaz Temanita, Bildad Suhita, e Sofar Naamatita, avendo udito tutto questo male che gli era sopraggiunto, se ne vennero, ciascuno dal suo luogo; e si trovarono insieme, per venire a condolersi con lui, ed a consolarlo.
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12
|Job 2:12|
E levati gli occhi da lungi, nol riconobbero; e alzarono la voce, e piansero; e ciascun di loro stracciò il suo mantello, e si sparsero della polvere in su la testa, gittandola verso il cielo.
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13
|Job 2:13|
E sedettero con lui in terra per sette giorni, e per sette notti; e niuno gli disse alcuna parola; perciocchè vedevano che la doglia era molto grande.
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1
|Job 3:1|
DOPO questo, Giobbe aprì la sua bocca, e maledisse il suo giorno.
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2
|Job 3:2|
E prese a dire:
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3
|Job 3:3|
Possa perire il giorno nel quale io nacqui, E la notte che fu detto: Un maschio è nato.
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4
|Job 3:4|
Quel giorno sia tenebroso; Iddio non ne abbia cura da alto, E non risplenda la luce sopra esso.
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5
|Job 3:5|
Tenebre, ed ombra di morte rendanlo immondo; La nuvola dimori sopra esso; Queste cose rendanlo spaventevole, quali sono i giorni più acerbi.
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